“L’evocatore e altri racconti”, un estratto

23/07/2024. “A quel tempo, l’arrivo di forestieri a Chefchaouen era così raro che, quando accadeva, sembrava che in paese fosse arrivato il diavolo in persona. Non era stato sempre così. Un tempo Chefchaouen era considerato una perla del Mediterraneo e attraeva ogni anno migliaia di visitatori. L’epoca delle pandemie e la Guerra fra Mondi avevano estromesso determinate zone della Terra dalle rotte turistiche, così Chefchaouen era rimasta sempre più isolata, relegata ai margini. La chiusura verso l’esterno alimenta la diffidenza, che a sua volta genera ulteriore chiusura. Alla fine della guerra, con l’inizio dei viaggi interplanetari, le cose peggiorarono ulteriormente: all’ormai consolidata e naturale diffidenza, si aggiunse verso lo straniero il timore che potesse trattarsi di un Senza Nome o di una qualsiasi altra creatura spietata d’altri mondi. Ma i forestieri, di qualunque natura fossero, di solito portavano con sé ricchezze e opportunità, quindi il loro arrivo in paese, pur essendo malvisto, non veniva ostacolato”.

Il brano sopra riportato è tratto da L’evocatore e altri racconti, nuovo libro di Emmanuel Di Tommaso che ci porta in un universo imprevedibile, fondato sull’egemonia dei Senza Nome, creature spietate provenienti dall’Oltre, la galassia sconosciuta, e impadronitesi del nostro mondo. L’autore ci fa riflettere, come nell’estratto appena letto, sull’accoglienza e la diffidenza, sul timore e la curiosità, elementi così umani che ci fanno immedesimare subito e appieno con i protagonisti dei vari racconti che compongono il volume.

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