“Questione di tempo”, una riflessione a 360 gradi sull’evoluzione del concetto di tempo dai Greci ai giorni nostri

07/02/2024. “Fra la metà del XIX secolo e i primi trent’anni del XX, la concezione teologica e classica del tempo come continuum di senso viene definitivamente sussunta in un ordine di senso strumentale: il tempo è messo in produzione – scrive Emiliano Laurenzi nel volume collettivo curato da Alessio Ceccherelli dal titolo Questione di tempo. Il viaggio temporale nei media: letteratura, cinema, serie tv e videogiochi. È l’ouverture dell’epoca che stiamo vivendo e inaugura infatti l’idea del viaggio nel tempo come ricucitura simbolica di un insieme smembrato di cui però si vuole avere il controllo. Il pensiero matematico e scientifico aveva fatto da avanguardia, ma quando l’immaginario del tempo perde definitivamente la sua filiazione religiosa, la spazializzazione del tempo, quale strategia di controllo, diviene la grande metafora della modernità. Il vecchio continuum temporale delle religioni abramitiche si desacralizza e l’idea di un tempo lineare – scientificamente insensata – trova ricetto in quella di progresso”.

La concezione e la percezione del tempo sono cambiate nel corso della storia dell’uomo e della sua evoluzione culturale. L’ipotesi di base è che buona parte di questo cambiamento sia dipeso e dipenda (anche) da ragioni mediologiche; ovvero: i media influiscono nella definizione e nelle diverse articolazioni del tempo.

L’idea del viaggio temporale si precisa e si consolida sul finire del XIX secolo, grazie in particolare a H.G. Wells e al suo La macchina del tempo. Se in quel momento storico la prospettiva è nettamente rivolta al futuro (non a caso è in quel periodo che nascono le avanguardie), nel corso degli anni si evidenzia sempre di più la tendenza retrotopica a viaggiare nel passato. Quali significati e funzioni simboliche nasconde questa generale inversione prospettica?

In questo volume il tema del viaggio nel tempo è affrontato da punti di vista sociologici e mediologici, approfondendolo in quattro casi studio, uno per ogni grande medium narrativo: la letteratura, il cinema, la serie tv, il videogioco.

Con saggi di: Alessio Ceccherelli, Emiliano Chirchiano, Mario Garzia, Emiliano Ilardi, Emiliano Laurenzi, Fabio Tarzia, Mario Tirino, Andrea Volterrani.

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