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Finalmente Beatrice – Un viaggio nella Divina Commedia
Prefazione di Alberto Bermolen e Maria Grazia Dal Porto Introduzione di Maria Pia Muttini e Italo Spinelli Autori: Luigi Casa, Monica Vincenzi
Autore:
Codice Isbn:
9788889602607
Anno di pubblicazione:
2009
Tipo di Copertina:
Numero Pagine:
112
Descrizione
Finalmente Beatrice è uno sguardo alla Divina Commedia di Dante Alighieri partendo dalla Psicologia del profondo e dalla Filosofia simbolica.
Beatrice rappresenta il Femminile, l’archetipo della creatività, l’accoglienza e l’intuizione racchiuse in ognuno di noi, indipendentemente dal sesso, che nelle condizioni ottimali si armonizzano con l’archetipo del Maschile.
Il sogno di Dante splendidamente rappresentato nella Commedia è un cammino, un viaggio iniziatico che sarebbe ideale per tutti intraprendere al fine di raggiungere la condizione di Umanità Vera, di Umanità Universale. Proprio quest’ultimo è il modello finale a cui tendiamo, come dimostrano tutte le principali teosofie, da quelle più antiche fino all’Ebraismo, al Cristianesimo e all’Islam.
Dante ha attinto la sua arte e le sue certezze da lavori precedenti nonché da idee e concetti cari alle diverse religioni. Questo, invece di sminuire l’opera del Poeta, le dona un respiro più universale.
“Un grande libro come la Divina Commedia – scrive J. L. Borges – non è l’isolato o casuale capriccio di un individuo; molte persone e molte generazioni tesero a esso”.
In questo libro seguiamo passo dopo passo, dalla condizione umana più sofferente rappresentata dall’Inferno, il cammino che Dante ha percorso – e sarebbe auspicabile che tutti noi percorressimo – fino alla felicità del Paradiso, che è la condizione più alta alla quale possiamo aspirare.
“Quanto tempo è occorso affinché la conoscenza di noi stessi raggiungesse di nuovo i livelli perduti che i nostri antenati avevano realizzato? Il nostro è stato un cammino faticoso, un ripercorrere sentieri dimenticati e ora, solo ora, siamo giunti in parte alle consapevolezze che Dante nel 1300 aveva già compreso con la propria mente” (dalla prefazione di Maria Grazia Dal Porto e Alberto Bermolen)