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Traduttori
Gianluca Paciucci (Rieti, 1960) è insegnante di Lettere nelle Scuole pubbliche italiane dal 1985. Dal 2002 al 2006 ha svolto la funzione di Lettore con incarichi extra-accademici presso la Facoltà di Lettere di Sarajevo e l’Ambasciata italiana in Bosnia Erzegovina. In questa veste è stato tra gli ideatori degli Incontri internazionali di poesia (2002-2010) e ha curato Sarajevo. Guida storico-turistica (Le Balze, 2005). È presidente dell’Associazione culturale “Tina Modotti” (Trieste). Per Infinito edizioni ha tradotto Sarajevo, mon amour (2007) di Jovan Divjak e curato la pubblicazione di La polvere sui guanti del chirurgo (2007), di Senadin Musabegović; ha pubblicato Erose forze d’eros(2009) e Rictus delle verità sociali (2015). Nel 2012 Ha tradotto, con Dominique Gianviti, e curato il Compianto dei mendicanti arabi della casba e della piccola Yasmina uccisa dal padre (Multimedia editore, 2012) del poeta algerino Ismaël Aït Djafer.
Andrea Rényi, nata nel 1952 in Ungheria in una famiglia multietnica, si trasferisce a Roma nel 1973, dove vive. Dopo gli studi di Giurisprudenza in Ungheria, in Italia si laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne. Per anni lavora come docente di lingue, poi come mediatrice linguistica; da quindici anni traduce dall’ungherese narrativa e saggistica per l’editoria. Ha tradotto grandi classici ungheresi come I ragazzi di via Pál di Ferenc Molnár per Salani, Il vecchio farabutto di Kálmán Mikszáth per nottetempo, Viaggio intorno al mio cranio di Frigyes Karinthy per BUR, Azarel di Károly Pap per Fazi. Fra i titoli da lei tradotti figurano anche opere di grandi autori contemporanei come Péter Nádas, Magda Szabó, György Dragomán, György Konrád, László F. Földényi ed altri. Collabora da anni anche con varie riviste letterarie cartacee e online. Per Infinito edizioni ha pubblicato L’estate del Sessantanove e ha tradotto Il mese dei Gemelli di Miklós Radnóti.
Lucia Gaja Scuteri, nata a Lubiana e cresciuta a Napoli, dopo la laurea in Lingue e Letterature comparate dell’Europa Orientale presso l’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, consegue il dottorato di ricerca in Storia dell’Europa e del Mediterraneo presso l’Università del Litorale di Koper/Capodistria. Partecipa al progetto europeo CELA (Connecting Emerging Litrerary Artists) come traduttrice emergente. Autopsie di famiglia è la sua nona traduzione editoriale in italiano.
Marinellys Tremamunno è una giornalista italo-venezuelana, nata e cresciuta a Caracas. Laureata in Comunicazione sociale, Master in Giornalismo digitale, ha fondato il giornale Tras la noticia (2003), che dopo sei anni è stata costretta a chiudere a causa della censura in Venezuela. Corrispondente dall’Italia per le testate messicane Excelsior e Imagen Tv, è autrice del programma televisivo Efecto Naim per l’emittente latinoamericana NTN24. Scrive per La Nuova Bussola Quotidiana e collabora con diverse testate internazionali. È fondatrice dell’associazione Venezuela: la piccola Venezia Onlus che promuove attività di cooperazione allo sviluppo in Venezuela. È autrice dei libri Chávez y los medios de comunicación social (2002) e Venezuela: il crollo di una rivoluzione (2017). Per Infinito edizioni ha pubblicato Venezuela, l’Eden del diavolo (2018) e ha tradotto Cuore di mamma (2018), Cuori guerrieri (2018) di Natalia Denegri e Doña Delincuente e le altre (2021) di Andreina Fuentes Angarita.
Mark Vella è autore, critico letterario e traduttore. Dall’italiano al maltese ha tradotto L’ultima estate di Berlino di Federico Buffa e Paolo Frusca (Rizzoli, 2017) ed Esercizi di sevizia e seduzione di Irene Chias (Mondadori, 2013). Per Infinito edizioni ha tradotto Avete distrutto tutto (2023) di Lara Calleja.
Chiara Vitalone ha tradotto per Infinito edizioni L’eredità (2009), Nacaria (2010), Pleamar (2011), I lavori di Ester (2012) di Sabas Martin, Il canto del boia (2011) di Juan José Delgado, Le spiritiste di Telde (2010) di Luis Leon Barreto.
Anita Vuco (Spalato, 1971) vive e lavora da tre decenni in Italia, dove si è laureata in Lingue e letterature straniere moderne (1999) all’Università di Roma La Sapienza e ha conseguito un dottorato di ricerca in Filologia e letterature comparate dell’Europa centro-orientale (2006). Traduttrice letteraria con all’attivo diverse pubblicazioni: dal serbo Saša Stojanović, Vladimir Tasić, Veselin Marković, Darko Tuševljaković, Mihajlo Pantić; Giuseppe Catozzella in croato; Nadia Terranova in serbo. Membro d’Onore dell’Associazione dei traduttori editoriali della Serbia. Membro dell’Associazione dei traduttori letterari croati. Per Infinito edizioni ha curato la traduzione di In Agonia (2020) di Miroslav Krleža e Il paziente della stanza 19 (2021) di Zoran Žmirić.
Silvio Ziliotto (Milano, 1971) è traduttore, interprete e insegnante della lingua serba, croata e bosniaca. Consulente e autore dei lemmi degli autori e dei profili delle letterature slovena, croata, serba, bosniaca, montenegrina, macedone e albanese della Garzantina della letteratura (2007). Tra i libri tradotti ama ricordare: la monografia Palmižana, La saga della Quintessenza (2005); la raccolta di racconti Gli occhi colmi di terra, di Šimun Šito Ćorić (2011); Diario da Sarajevo, di Dubravka Ustalić (Infinito edizioni, 2016). Ha pubblicato La sentinella del piccolo popolo (2019). Con Luca Leone ha curato Dayton, 1995 (2020).