Presentazione “Matti d’Africa” – Fiorano Modenese 23/11

14/11/2025. “Grégoire si congeda dai suoi interlocutori e si dirige con passo lento ma deciso verso una casa. Io e Adriano lo seguiamo a qualche metro di distanza. Varchiamo la soglia, delimitata da una logora tenda, ed entriamo anche noi all’interno di un agglomerato di fango e legni intrecciati che si atteggiano a pareti. Il soffitto è garantito da diverse lamiere appoggiate su improbabili travi di legno. In un angolo della stanza, seduta su una logora panca, c’è Janet: vestito color ocra, un fazzoletto scuro in testa che sembrerebbe raccogliere i suoi capelli lunghi, tra le mani stringe una borsa. La testa è appoggiata all’angolo della stanza, il volto segnato da evidenti rughe quasi fosse un dipinto di Rembrandt. Accanto a lei, un tavolino con qualche ciotola con del cibo, alcune buste di plastica, un ammasso di paglia che forse la notte usa come cuscino e una bottiglia apparentemente vuota. Sotto al tavolino un secchio con dell’acqua, credo. Le mani di Janet fanno movimenti disarmonici sul viso, quasi a coprirsi e a nascondersi da noi. Ripete una specie di cantilena dal tono sconfortato, quasi rassegnato. Alle caviglie ha delle catene di motocicletta legate tra loro da due lucchetti, un altro lembo della catena è invece fissato a degli assi che delimitano lo scheletro dell’abitazione. Calza degli infradito, i piedi e le gambe hanno l’aspetto ligneo, quasi di una statua coperta da polvere; intorno alle catene, chiare escoriazioni e ferite, specie alle caviglie”.

Una donna, la malattia mentale, la superstizione: questi sono gli elementi chiave del brano tratto dal nuovo libro del dott. Michelangelo Bartolo dal titolo Matti d’Africa. Appunti di viaggio di un medico digitale che abbiamo riportato sopra. Bartolo in questo nuovo reportage ci accompagna in Africa, dove conosceremo Grégoire Ahongbonon, l’uomo che ha liberato migliaia di persone legate con ceppi e catene ai margini di tanti villaggi, ormai noto con l’appellativo di “Basaglia d’Africa”. Con uno stile diretto e intriso di sana ironia Bartolo guida il lettore tra momenti paradossali e momenti toccanti nei quali la tecnologia diventa strumento di incontro e speranza.

Un libro che racconta di una sanità sempre più connessa e globale: ponti di prossimità che travalicano i tanti, troppi muri del nostro mondo.

L’autore presenta il libro domenica 23 novembre a FIORANO MODENESE (MO), presso Villa Cuoghi, via Gramsci 32, ore 17,00. Sarà presente con l’autore il dott. Francesco Melandri, modera Tina De Falco, con la presenza delle istituzioni. Accompagnamento musicale a cura della violinista Edda Chiari. Segue un momento conviviale offerto da INarte.

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