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Edmondo De Amicis e “Gli effetti psicologici del vino”
03/10/2025. Lo storico Ugo Mancini scrive così, nell’introduzione al testo d Edmondo De Amicis dal titolo Gli effetti psicologici del vino “In sintonia con un movimento di pensiero del quale tuttavia poteva essere informato solo in parte, e attraverso riflessioni di ordine soprattutto letterario e psicologico, nella sua conferenza De Amicis recupera la convinzione socratico-platonica, chenell’ebrezza l’uomo possa guadagnare una più chiara e più sinceraconsapevolezza di sé e si pone in qualche modo in lineacon la più recente rivalutazione del vino operata dai romantici,anche se ai fini di una più profonda comprensione dell’uomonel suo rapporto con la vita, piuttosto che con la natura.Con un linguaggio nel suo tempo capace di forte presa sull’uditorio,De Amicis non si limita a discutere poeticamente dell’ebrezzao del suo contributo ai fini liberatori, creativi o conoscitivi,ma si concentra sull’uomo, colto nella sua complessità, alleprese con se stesso e con il mondo, prima che con il vino.
De Amicis ci propone, in un testo ironico e acuto, “un’idea della varietà degli effetti del vino” e i profili dei bevitori di questo nettare, tratteggiando con pennellate godibili i vizi, le debolezze e le (non necessariamente poche) virtù delle maschere umane dell’epoca che così tanto somigliano – o addirittura sono identiche – a quelle di oggi, senza tralasciare gli effetti dell’alcool sulle diverse età dei bevitori, sulla loro estrazione sociale, sul loro lavoro. Ne scaturisce un testo vivace, godibile in ogni sua parte, geniale in molti passaggi, capace di mettere in luce l’innata ironia di uno dei più grandi scrittori italiani.
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