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Un estratto da “Gente di laguna”
02/10/2025. “Il mio topo si chiama Nuovo Fisolo, che è sia il nome di una piccola isola disabitata di Venezia nella parte della Laguna meridionale sia di un piccolo uccellino nero, schivo e solitario, che di solito, al sopraggiungere di un’imbarcazione, si immerge repentinamente in acqua, scomparendo alla vista. Forse è per questa ragione che viene indicato anche con il nome tuffetto. La sua immagine è dipinta sulla mia grande vela bianca, contornata da porzioni color giallo ocra. In realtà è stato riprodotto con il corpo più tozzo e grande di come dovrebbe essere nella realtà, tanto che qualcuno, per prendermi un po’ in giro, asserisce che si tratti di una papera”.
Isabella Lanzafame torna a raccontarci di viaggi in barca a vela dalla laguna di Venezia a quella di Grando nel nuovo libro dal titolo Gente di laguna, da cui abbiamo tratto il brano sopra riportato. Durante i 22 giorni di navigazione l’autrice e il figlio, un “ragazzo speciale”, andranno alla scoperta dei caratteristici casoni, conoscendone la storia e quella dei proprietari e incontreranno tanti personaggi incredibili nel corso di un viaggio caratterizzato da tutta una serie di inconvenienti e di avventure. Sospinti quasi casualmente dagli eventi da un luogo all’altro, i due viaggiatori si trovano a confrontarsi con il degrado dell’ambiente lagunare veneziano e con la stridente differenza con quello gradese, i cui abitanti vivono in simbiosi con esso.
Un libro di viaggio e di incontri umani che è anche una fondamentale riflessione sull’urgente e non più rinviabile tutela del patrimonio della laguna, della sua storia, delle sue tradizioni come anche della flora e della fauna che ne fanno parte a tutti gli effetti e a pieno diritto.
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