19 ottobre 1968, l’oro del canottaggio italiano in Messico –
On Ottobre 19, 2018 | 0 Comments

19/10/2018. “Quarantotto anni dopo Olgeni-Scatturin-De Felip ad Anversa, l’Italia è tornata a vincere con il 2 con. Il ba­cino di Xochimilco sul canale di Cuemanco è stato il teatro dell’impresa di questi due campioni di bravura e di modestia con il giovane (16 anni) timoniere Bruno Cipolla. I due canot­tieri, trevigiani, erano anche impegnati nel mondo del lavoro: Baran, classe ‘43, era magazziniere dopo un trascorso sportivo nel ciclismo; Sambo, che ha vent’anni, era orafo e il lavoro lo ha avuto gra­zie all’interessamento del sindaco. Entrambi erano atleti del Dopolavoro Fer­roviario di Treviso e si al­lenavano nelle acque del Sile, fiume tutto curve. Serviva, quindi, un timoniere. La scelta è finita sul giovane Ci­polla, studente delle magistrali che in Messico piangerà dopo il traguardo. “Rimani nel tuo peso – gli hanno chiesto i due canot­tieri – e ti faremo girare il mondo”. Hanno vinto titoli italiani e nel ’67, a Vichy, i campionati europei; sono stati la barca rivela­zione come lo erano stati al preolimpico.

A Città del Messico la finale li ha visti in grande condizio­ne. Con loro, nella gara per le medaglie, c’erano le barche di Olanda, Danimarca, Germania Est e Ovest, Stati Uniti. Sono stati rapidi i tedeschi orientali a mettersi in luce, primi ai 500 metri; gli olandesi sono andati avanti ai 1.000 rimanendovi fino ai 1.500 metri quando Baran e Sambo hanno impresso un al­tro ritmo e sono passati al comando. Il loro premio, quello del Coni, un milione di lire, lo hanno diviso per tre (il timoniere non ne aveva diritto). Hanno avuto anche una Fiat 500 che però Sambo, essendo troppo alto, ha cambiato con una 850.

Il futuro dell’armo non ha avuto vita lunga: un anno dopo Sambo ha trovato lavoro in un ospedale e l’impiego non gli ha più consentito di vogare sebbene abbia continuato a far parte del Cral Circolo Ospedalieri fino al 2009, anno in cui è scompar­so per un male incurabile.

La passione della coppia trevigiana non è però mai venuta meno. Baran allena alla Canottieri Sile, Sambo è stato istrut­tore e tutti e due si sono impegnati nello sport paralimpico.”

Emozioni, sudore e gioia: il brano che avete appena letto è tratto da Oro Azzurro.
Da Atene 1896 a Rio 2016, tutta l’Italia che ha vinto alle Olimpiadi estive
,
di Dario Ricci e Carlo Santi, libro unico che racconta gli eroi dello sport italiano che dal lontano 1896 a Rio de Janeiro hanno trionfato singolarmente e a squadre portando in vetta al mondo il Tricolore. Oro Azzurro racconta tutto dei nostri olimpionici, da Nedo Nadi a Livio Berruti, da Gelindo Bordin a Stefano Baldini, da Gabriella Dorio a Sara Simeoni, dai fratelli Abbagnale a Pietro Mennea, da Giovanna Trillini a Federica Pellegrini, fino agli eroi di Rio tra cui ricordiamo Fabio Basile (oro numero 200), Niccolò Campriani, Chiara Cainero, Jessica Rossi e tutti gli altri magnifici campioni italiani.

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