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“Cinema, femminile plurale”, presentazione a Reggio Emilia il 9/11
08/11/2024. “Il cinema, attraverso la piccola stanza buia della sala, ha contribuito all’emancipazione sessuale della donna in molti modi: ha permesso a giovani e adulte di uscire da sole o in gruppo, sviluppando una complicità femminile, e ha consentito di allontanarsi dal controllo parentale, favorendo la nascita di rapporti romantici liberamente scelti dai singoli soggetti – scrive Siria Frate nel volume dal titolo Cinema, femminile plurale. Le donne che hanno fatto la storia della settima arte. Per le donne, la sala era un luogo sicuro, in cui potevano andare da sole in un momento di pausa dalla loro quotidianità, oppure dopo il lavoro, per spendere pochi soldi.
Fin dalla sua nascita, il cinema ha entusiasmato le donne, poiché non ha posto limiti di alcun genere. In sala, infatti, era presente un’audience femminile estremamente eterogenea, proveniente da ogni classe sociale”.
Cinema, femminile plurale esplora il rapporto tra le donne e l’industria cinematografica, investigando i dibattiti contemporanei sulla parità di genere nella settima arte, studiando i budget, i riconoscimenti e la (scarsa) presenza delle donne nei ruoli chiave del settore. La cinepresa diventa l’oggetto attorno al quale si discute del contributo al femminile in un panorama ancora oggi poco affermato, con una disamina approfondita dell’influenza di registe del calibro di Ida Lupino e Chantal Akerman, del silenzioso sguardo delle spettatrici illustrato secondo le teorie psicoanalitiche più ricercate e dell’impatto della critica cinematografica femminista promossa da professioniste come Laura Mulvey, Claire Johnston e Dorothy Arzner. La prefazione della critica cinematografica Chiara Cozzi completa questo scorcio sulla lotta del contemporaneo per una minore esclusione all’interno della “fabbrica dei sogni”.
L’autrice presenta il libro con Sandra Campanini sabato 9 novembre a REGGIO EMILIA, presso la libreria Notorius, vicolo Trivelli 2/e, ore 17,30.
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