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Un estratto da “Gli ultimi giorni di Karol Wojtyla”
27/02/2025. “Nei giorni in cui Giovanni Paolo II venne salutato da più di tre milioni e mezzo di fedeli, una massa compatta e compunta, composta da persone provenienti da ogni angolo del mondo, io ero lì, con la mia visione laica e da giornalista, dunque anche critica – racconta il giornalista di Rtl 102.5 Gabriele Manzo nel libro dal titolo Gli ultimi giorni di Karol Wojtyla. Giovanni Paolo II, il papa che visse due volte. Il periodo del passaggio a miglior vita di Karol Wojtyla, avvenuto nel 2005, travalica il tempo. E cade, nel ventennale, quando a Roma si celebra il Giubileo, con milioni di pellegrini in cerca dell’indulgenza primaria, che viene concessa con varie modalità, per sé o per un fedele defunto, al fine di cancellare la pena per i peccati in maniera definitiva”.
La scomparsa di Karol Wojtyla è stato uno degli eventi più rilevanti del XXI secolo. La sua personalità ha dominato gli ultimi vent’anni del Novecento, capace di trasmettere emozioni non solo nel mondo cattolico. A contribuire all’enorme ondata di interesse e affetto, le immagini delle sue sofferenze, dovute a un’influenza che gli portò un’infezione acuta della laringe e un laringospasmo. Ricoverato il 1° febbraio 2005 al decimo piano del Policlinico “Agostino Gemelli” di Roma, che lui chiamava “Vaticano terzo”, andò in rianimazione, per poi tornare – e fu lui a spingere per questo – alla sua residenza in Vaticano. Morì il 2 aprile. I funerali si svolsero l’8 aprile. In quel periodo il Vaticano e Roma furono ancor di più Caput Mundi. Come accade in questi momenti, ogni giorno racconta qualcosa di speciale e nasconde dei particolari non di secondo piano. Anche segreti e misteri che questo libro svela. A partire dai bollettini della Sala Stampa del Vaticano, che ne comunicavano il decesso.
Questo libro è “il racconto di quella scoperta di senso e di speranza che rende unica l’esperienza della vita”. (Fausta Speranza)
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